domenica 25 ottobre 2009

L'Affare - LEGGETE PRIMA DI GUARDARE L'IMMAGINE, BESTIE!

– Ti sembra l'ora di arrivare?
– Ho un rolex al polso vuoi che non lo sappia?
– Ah, te l'hanno preso alla fine...
– Fai te, l'altro è volato in mezzo alla via... un pacco, mi volevano regalare un pacco, a me...
– Ma chi, tua sorella?
– Si. E se sono in ritardo è colpa sua, non mi ha svegliato.
– Esistono le sveglie.
– Mia sorella è meglio, ogni tanto si dimentica, ma almeno mi porta il caffè a letto.
– Me ne son fatti tre mentre ti aspettavo.
– Hai fatto bene, me ne faccio uno anch'io.
– Hai portato la roba?
– Si ho tutto.
– E te?
– Si si, vuoi che me la dimenticavo? Ci sono venuto qua.
– E che ne so.
– Comunque devo ancora capire perché mi tocca sempre a me eh.
– Perché? perché si.
– Perché si non è una risposta.
– Eò, è l'unica che mi viene in mente.
– Si vabbé, ma la macchina è mia.
– Ecco, questa è una risposta.
– Ho capito, ma se ci beccano è un casino.
– Impossibile, non succederà mai!
– Ma sei sicuro?
– È tre mesi che stiamo preparando la cosa, ci siamo documentati, abbiamo fatto prove e riprove,
vuoi che sbagliamo ora?
– Bò, che ne so, io non sono tanto convinto.
– Ma non è che devi essere convinto, te basta che guidi e al resto ci penso io. Anzi, l'hai tolta la
cappotta?
– Si si e te l'hai portato l'affare?
– Che affare.
– L'affare no!?
– Dioo me...
– Allora sei scemo, ti ho detto se ti eri ricordato tutto.
– Brutta stronza fatta male!
– Ma chi.
– Mia sorella.
– Iniziamo bene...
– Mo quando vado a casa la gonfio, gli faccio una facci così!
– Dai non ti incazzare.
– Non mi incazzo? E ora come cazzo facciamo senza quell'affare li... ecco perché mi rompeva i
coglioni, dove l'hai messo, cosa ci hai fatto, serve a Franco, lo sai che poi si incazza se non trova i
suoi affari... Ma che vada a fare in culo lei e il suo marito deficiente.
– Ma il suo marito li, Franco, cosa ci deve fare con quell'affare?
– Ma cosa ne so, ci va sempre giù al pontile a fare le sue scemate.
– Un modo lo troviamo.
– Che palle, che palle, uno si prepara per fare le cose per bene e gli devono venire a rompere i
coglioni. Ma io son stufo, li sbatto fuori di casa...
– Ma la casa non è del tuo cognato?
– Si e allora?
– Come fai a sbatterlo fuori.
– O bello, ma con chi credi di essere a parlare, se voglio un lavoro, lo sai che me lo prendo.
– Ok, non serve che mi sventoli davanti il rolex... ma ora come si fa?
– Si fa che facciamo a turno, prima io e poi te.
– Ma lo vedi che mi tocca sempre a me?
– Ho capito, ma tanto toccava lo stesso fare a turno...
– Eh vabbè, ma alla fine quello che si fa il culo sono io!
– Ho detto che facciamo a turno, stai calmo!
– Si si , come l'altra volta che te ti sei preso il costume ganzo e mi hai lasciato quello verde e giallo.
– Oh, ma non è mica colpa mia se quello nero col mantello ti era grosso!
– Si ho capito, ma lo vedi come mi sono preparato? Io stò affare lo voglio fare bene.
– Eh no, e non lo vedo? Non ti preoccupare, si fa si fa.
– In effetti, anche te non stai male...
– Grazie!
– Prego!
– Si va?
– Si va.

– Certo che sto posto è una meraviglia è Mò?
– Si si, poi da quando mio babbo ha chiuso tutto si può fare il cazzo che si vuole.
– Ma quando tornano?
– E che ne so, sono andati via.
– Vabè, chi se ne frega.
– Dai Marti, passami quell'affare li.
– Tieni.
– Grazie cicci.

– Oh, oooh!
– Sssh, parla piano che ci sentono.
– Cosa succede.
– Eh, succede che si è tolta l'affare di dosso e mo sta passando a quell'altra un altro affare.
– E com'è... com'è?!
– Com'è cosa.
– Datti una mossa, non ce la faccio più, maledetto te tua sorella e tuo cognato.
– Oh, non è colpa mia se lo stronzo si è preso l'affare...
– Tanto lo sapevo, lo sapevo...
– Oh, non rompere!
– Non rompere? tocca a me!

– Mò....
– Mm...
– Mò.
– Mmm...
– Mò!
– Cosa c'è cosa c'è!
– Ho visto un affare che spuntava dal muro.
– Un affare?!
– Te lo giuro mo, ho visto una cosa strana.
– Ma cosa dici, ma sei di fuori?
– Ma Mò, ti dico che ho visto uno che sembrava Tex Willer che spuntava fuori dal muro.
– Ma sei di fuori? stai calmina e goditi il sole no?
– Ma...
– Vabbè dai... spalmami quell'affare e passami quell'altro.

– Che cazzo, tu non rispetti mai i patti, l'affare doveva essere diverso... due minuti, mi è toccato solo
due minuti.
– Sta zitto e reggi!
– Che fanno che fanno!
– Una roba strana, si ungono, si toccano si...
– Merda voglio vedere, voglio Vedere!
– Sssh deficiente, ci sentono!
– Merda mi hai infilato un affare in un occhio!
– Tanto non ti serve...
– Allora arrangiati... io mi son rotto le palle di fare l'affare!

– Marti....
– Mm...
– Marti.
– Mmm...
– Marti!
– Cosa c'è cosa c'è!
– Ho visto un affare che spuntava dal muro.
– Un affare?!
– Te lo giuro Marti, ho visto una cosa strana.
– Ma cosa dici, ma sei di fuori?
– Ma Marti, ti dico che ho visto uno che sembrava Charles Bronson che spuntava fuori dal muro.
– Ma sei di fuori? stai calmina e goditi il sole no?
– Ma...
– Vabbè dai, spalmami quell'affare e passami quell'altro.

– Giuliana!
– Eh!
– Datti una mossa che devo andare.
– E vai no? La roba è pronta.
– Si, ma non riesco a trovarlo.
– Cosa.
– Quell'affare.
– Ma che affare.
– Dio bono Giuliana quell'affare che mi serve per andare in giù.
– O Franco, non capisco.
– Tuo fratello, quel deficiente, c'era intorno lui l'altro giorno.
– Aaah, quell'affare li.
– Eh si, l'hai visto?
– No, non l'ho visto.

"L'affare"
di Angelo Farinon, illustrazione mia.
Una storia breve che potete trovare su BURP! in vendita al TPO di Bologna o scaricabile in pdf direttamente dal sito!

7 commenti:

Jem7 ha detto...

"L'affare si stava veramente ingrossando" (cit.)

Lario3 ha detto...

Bellissimo!!!

Grazie mille per il commento, Gullit è più forte di Goku perchè è il mio amico invisibile :-D

CIAO!!!

pippoh ha detto...

il mio bleargh stava per la storia... che non si capisce se malascrittura stia per gli errori ortigrafici o per l'impossibilità di comprensione della roba scritta là, che tra affare e gente che parla che non si sa chi è rimane una certa cosa che non mi piace.
la rivista però è bella.
cacchio e accipicchia

Dario Grillotti ha detto...

Io bleargh lo faccio tutte le mattine quando mi vedo allo specchio, pensa te quanti bleargh che si fanno nella vita...comunque ti ringrazio della critica, che fa meno piacere ma è senz'altro più utile dei complimenti; la storia voleva essere volutamente vaga e interpretabile, come se fosse un gioco, mentre l'immagine sarebbe stata la soluzione, ovvero la storia come realmente era stata intesa dallo scrittore.
Sicuramente non è di semplice comprensione, ma se per te è stata così difficile evidentemente c'è ancora da aggiustare il tiro.
Grazie per esser passato da questo blog derelitto!

Unknown ha detto...

è iho che pensavo di avère scrito una cosa capibile... mai pensare, se ai l'oportunità di non farlo.

Engioi iourself man!?

itTASSI ha detto...

l'ho letto su Burp! ^___^

Arjiuna ha detto...

Si ma alla fine dov'è il cazzo di gomma?
allora un c'ho capito proprio una sega.
Sono anche un po in ritardo a fa il commentino stupido.